Ipermetropia

Definizione di ipermetropia

Molte persone ritengono di non avere problemi alla vista solo perché vedono nitido a tutte le distanze. Non sanno che la loro visione da lontano è nitida solo grazie ad un artifizio, che provoca immensa fatica. Queste persone utilizzano, per la messa a fuoco degli oggetti lontani, il sistema di “autofocus”. L’ipermetropia è una caratteristica visiva la luce che colpisce l’occhio si focalizza dietro la retina anziché su di essa. 

L’autofocus

È un sistema presente nell’occhio esclusivamente per mettere a fuoco degli oggetti intermedi e vicini. Quando guardano un paesaggio all’infinito, esse fanno uno sforzo accomodativo simile a quello che compiono gli emmetropi lavorando da vicino o leggendo un libro. Le stesse persone, quando lavorano da vicino o leggono un libro, devono aumentare ulteriormente la quantità d’accomodazione. Lo fanno per soddisfare il naturale bisogno di messa a fuoco a quella distanza. 

Ipermetropia e malessere

La fisica ci insegna che, al cambiare della distanza cambia anche la focale (principio facilmente verificabile nell’uso di una macchina fotografica manuale). Per mettere a fuoco un oggetto a un metro di distanza dagli occhi è infatti necessaria una diottria di lente convessa. Mentre a 25 centimetri ne occorrono quattro. Lo sforzo aggiuntivo che queste persone devono compiere, dopo breve tempo, si trasforma in un senso di malessere generalizzato. Ciò porta a una riduzione notevole delle loro capacità di concentrazione e di mantenimento di un impegno visivo al punto prossimo. Se la persona insiste nel lavoro ravvicinato, molto spesso manifesta pesantezza agli occhi, bruciori, svogliatezza e fastidi nella zona del ciliare, naso-frontale, riferendoli come mal di testa. Tale difetto visivo “latente” riduce notevolmente le performance lavorative ed è tra le maggiori cause degli insuccessi scolastici. Questi soggetti, quando si sottopongono all’esame della vista, inaspettatamente, scoprono d’essere ipermetropi. 

Conseguenze dell’ipermetria

Ottici optometristi e oftalmologi sanno benissimo che molti di questi ipermetropi hanno lentamente rinunciato ai loro hobby e interessi culturali da vicino. Normalmente gli ipermetropi sono accaniti consumatori di analgesici. Se non si decideranno a utilizzare una compensazione ottica, a tutte le distanze, continueranno a rinunciare ai loro interessi da vicino e a inghiottire pastiglie. Ottici optometristi e oftalmologi li vedranno arrivare, ancora giovani, nei loro studi. E qui, gli ipermetropi si lamenteranno di fare fatica a mettere a fuoco da vicino (molto più precocemente dei loro coetanei emmetropi). Successivamente, non metteranno più a fuoco nemmeno gli oggetti lontani, non essendo più in grado di usare l’artifizio dell’autofocus, per la perdita d’elasticità del cristallino.

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Optometria e Ottica

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